Abu Ghraib: il carcere degli orrori iracheno chiude per motivi di sicurezza...





Di Luca Lampugnani 
La prigione irachena di Abu Ghraib, dal 2009 ribattezzata Baghdad Central Prison, chiude i battenti su ordine del ministero della Giustizia. Luogo di sevizie e crudeltà durante l'egemonia di Saddam Hussein - periodo in cui sarebbero morte oltre 4mila persone solamente tra le mura del carcere -, Abu Ghraib è rimasto sinonimo di brutalità anche sotto il controllo Statunitense nel Paese, con lo scoppio nel 2004 dello scandalo relativo alle torture - documentate fotograficamente - impartite dai soldati USA ai prigionieri.
Stando a quanto riporta il Guardian, che cita le parole del Ministro della Giustizia Hassan al-Shammari, la decisione relativa alla chiusura del carcere sarebbe da interpretare a puro titolo di "precauzione" vista la "zona calda" dove è situato, a metà strada cioè tra la capitale Baghdad e la città di Falluja. Area, quest'ultima, che nei mesi scorsi ha conosciuto un pesante avanzamento delle forze legate ad Al Qaeda ai danni dell'Esercito regolare iracheno, sviluppi che hanno fatto probabilmente temere alle autorità del Paese il rischio di tentate evasioni (2mila e 400 i prigionieri arrestati o condannati per reati legati al terrorismo) supportate dall'esterno, come avvenuto nel luglio del 2013. Poco meno di un anno fa, infatti, all'incirca 500 prigionieri riuscirono a fuggire da Abu Ghraib aiutati, stando ad alcuni comunicati rilasciati all'ora dal ramo iracheno di Al Qaeda, da jihadisti che avevano portato a termine l'operazione tra kamikaze, razzi e mortai. Inoltre, all'incirca nello stesso momento, in un'altra prigione del Paese - Taji, 12 km dalla capitale - un'azione simile ha dato la libertà a membri qaedisti condannati anche alla pena di morte.  
Proprio per evitare uno scenario simile, "il Ministro della Giustizia ha annunciato la chiusura completa della Prigione centrale di Baghdad - struttura in grado di 'ospitare' 14mila persone, si legge nel comunicato diramato on-line dal ministero martedì -, nota come 'Abu Ghraib', e il trasferimento dei detenuti in collaborazione con i ministri della Difesa e della Giustizia", detenuti che si trovano ora in strutture carcerarie nel Nord e nel centro dell'Iraq. Per il momento, sostiene il quotidiano britannico, non è chiaro se la chiusura di Abu Ghraib sia da considerarsi definitiva o temporanea, ciò che è sicuro è che il carcere degli orrori si trova ad essere sullo sfondo di una guerra civile (alimentata dal diffuso rancore che la minoranza sunnita del Paese prova nei confronti dell'establishment sciita) che solamente in questi 4 mesi di 2014 ha messo a bilancio 2mila e 550 vittime, di cui oltre 340 solo ad aprile.

(Intenational Business Times)

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