Tra le vie di Homs

Homs è forse la città simbolo di questa guerra. La sua caduta potrebbe rappresentare un pesante segnale a favore o sfavore di una delle due parti. La vita è estremamente difficile. I bambini portano sui loro corpi i segni delle ferite di ordigni, delle schegge, dei proiettili. Si vive chiusi in casa, le strade sono impraticabili. Scontri a fuoco violenti scandiscono il ritmo delle giornate insieme al volo degli aerei nel cieli che continuano a seminare morte e dolore. La popolozaione non è omogenea ma divisa tra quartieri rivali. Passare da una zona a l'altra significa attraversare pericolosi check point. I viveri arrivano con difficoltà e quello che preoccupa maggiormente è l'assenza o quasi di qualsiasi presidio sanitario se non ospedali di fortuna impegnati con casi molto difficili che richiederebbero strutture ben attrezzate. Ospedali di fortuna nelle cantine. Anche i medicinali seguono le vie clandestine e arrivano, a volte anche al costo della vita, a questi ospedali gestiti da medici volontari. Si esce di casa raramente solo quando nell'aria non si sentono piu' spari e non ci sono aerei nei cieli. Si corre da una casa all'altra, da un muro all'altro molto spesso per trovae qualche cosa da mangiare...

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