Siria: Summit Roma, Stop bombe regime, crimine umanita'....


ROMA - La condanna di quei Paesi che forniscono armi al regime siriano è contenuta nel progetto di conclusioni del summit di Roma sulla Siria. Lo indicano all'Ansa fonti qualificate. Alla riunione partecipano nove ministri degli Esteri dei paesi 'amici della Siria' tra cui l'italiano Giulio Terzi e l'americano John Kerry.
A Villa Madama su invito di Terzi si sono susseguite due riunioni: la prima tra gli 11 ministri degli Esteri degli 'amici della Siria' con tra gli altri il britannico William Hague e il turco Ahmed Davitoglu; la seconda allargata alla coalizione degli oppositori siriani con la presenza di Moaz Al-Khatib. Una dichiarazione di terzi, Kerry e Al-Khatib è attesa al termine dei lavori tra le 12,30 e le 13.
Cessino subito le violenze, si liberino i prigionieri politici e Assad vada via. E' quanto chiedono i Paesi che hanno partecipato al summit di Roma sulla Siria secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri Giulio Terzi in conferenza stampa.
"Il regime deve porre un termine immediato ai bombardamenti indiscriminati contro le aree popolate perché si tratta di crimini contro l'umanità e non possono rimanere impuniti". E' quanto si legge in un comunicato della Farnesina al termine della riunione sulla Siria a Roma. "I ministri si impegnano in un maggiore supporto politico e materiale alla Coalizione, come l'unica e legittimata rappresentanza del popolo siriano, e a fornire una maggiore e concreta assistenza all'interno della Siria". "Il regime deve porre un termine immediato ai bombardamenti indiscriminati contro le aree popolate perché si tratta di crimini contro l'umanità e non possono rimanere impuniti".
Al termine della riunione degli amici della Siria, il segretario di stato Usa John Kerry, ha detto che gli Stati Uniti forniranno 60 milioni di dollari all'opposizione antiregime per operazioni giorno per giorno per raggiungere l'obiettivo di una transizione pacifica. "Con voce unita esprimiamo l'impegno di aiutare il popolo siriano per ottenere il suo obiettivo di vivere in una società libera e giusta. Il loro obiettivo è il nostro obiettivo, quello di avere in futuro migliore" che però "non avverrà finche Assad rimarrà al potere", ha aggiunto Kerry.
Il risultato delle elezioni italiane é complicato, ma gli Usa sperano che si troverà una soluzione perché "l'Italia è un grandissimo alleato degli Usa". Così l'ambasciatore americano a Roma, David Thorne, a margine dell'incontro tra John Kerry e Moaz al-Khatib. "Ho fiducia nell'Italia un grande alleato", ha aggiunto Thorne.
Anche il segretario di Stato Usa Kerry ha parlato delle elezioni italiane: "Sono personalmente molto fiducioso sulla capacità ed il desiderio dell'Italia" di trovare una soluzione dopo i risultati elettorali perché l'Italia è "una forte democrazia", ha detto. In una conferenza stampa dopo la ministeriale sulla Siria a Villa Madama, Kerry ha risposto ad una domanda sulla situazione politica italiana, ricordando che l'Italia è un esponente importante dell'Unione europea e dell'Eurozona. "Voglio congratularmi con il popolo italiano, è stata un'elezione molto interessante, è stata una vera sfida" dai risultati inattesi.
Qualunque sarà l'esito del dopo elezioni, "l'Italia rimarrà un partner di primo piano" e lo dimostra anche il suo atteggiamento costruttivo oggi sulla questione siriana nel bel mezzo di un cambio di governo. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry a Roma. Secondo Kerry "praticamente tutti hanno espresso la volontà di riforma e di cambiamento", in queste elezioni. Il segretario di Stato Usa si è detto "molto fiducioso" del fatto che l'Italia proseguirà sulla strada delle riforme.

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