Riepilogo della situazione in Tunisia

L’assassinio di un leader politico dell’opposizione di orientamento laico, Chokri Belaid, avvenuto il 6 febbraio scorso, ha provocato un’ondata generalizzata di protesta popolare spontanea in tutto il Paese, che è rapidamente degenerata in scontri con le forze dell’ordine.

Nelle giornate successive numerose manifestazioni - in taluni casi di ragguardevole entità - hanno interessato diverse località, tra le quali Tunisi, Sfax, Gafsa, El Kef, Monastir, Nefta, Sousse, Seliana. Nella capitale gli assembramenti hanno riguardato soprattutto il centro cittadino, nelle vicinanze della sede del Ministero dell’Interno, sull’Avenue Bourghiba e zone limitrofe, anche con tafferugli con le forze di polizia.In particolare l’8 febbraio, in occasione dei funerali di Belaid, il principale cartello sindacale tunisino - UGTT, Union Générale des Travailleurs Tunisiens - ha invitato ad osservare una giornata di “sciopero nazionale”.

Anche nei giorni successivi, a partire dalle giornate del fine settimana, si conferma pertanto la necessità di osservare una maggiore prudenza sia nell’area della Grande Tunisi - il centro della capitale in primis - sia in altre località della Tunisia, evitando luoghi di assembramento e prudenza negli spostamenti.

Si invitano inoltre i connazionali, residenti e non, a tenersi costantemente informati attraverso i media locali ed internazionali sugli sviluppi della situazione in atto.

In considerazione dell’attuale situazione nel Sahel, più specificatamente nel conflitto in atto nel Mali contro gruppi legati al movimento terroristico di Al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI) e delle possibili ripercussioni sull’intera regione del Maghreb, tenuto conto della imprevedibilità degli sviluppi della situazione anche in Tunisia, è sconsigliato di effettuare spostamenti ed escursioni nella vasta area desertica e pre-desertica adiacente i confini con la Libia e l’Algeria.

A partire dagli ultimi giorni di dicembre è stato riscontrato un sensibile aumento della presenza di forze dell’ordine a controllo delle principali strade e non solo su tutto il territorio della Repubblica. A quanti dovessero trovarsi a percorrere le strade, si raccomanda di attenersi alle istruzioni che saranno impartite dal personale di Polizia, prestando collaborazione al momento dei controlli.

Nonostante il miglioramento del contesto generale della situazione di sicurezza nel Paese, grazie anche ad un maggiore spiegamento delle Forze dell’Ordine sul territorio, il persistere delle difficili condizioni socio-economiche di numerose aree del centro, del nord e dell’ovest del Paese continuano ad essere all’origine di episodi di minaccia all’ordine pubblico ascrivibili, oltre che alla situazione socio-economica (manifestazioni anti-governative dovute alla diffusa disoccupazione e, in alcuni casi, a rivendicazioni di carattere salariale, con blocchi di strade, di attività commerciali ed industriali, danneggiamenti di uffici e trasporti pubblici, scuole, ospedali), anche a componenti di matrice religiosa ultraconservatrice (movimento salafita) che vanno costantemente monitorati.

I Governatorati (e le relative aree) maggiormente interessati dal fenomeno sono quelli di Gafsa, Gabès, Jendouba, El Kef, Siliana, Kasserine, Béja, Sidi Bouzid.

Rafforzata prudenza va comunque osservata anche in alcuni quartieri periferici della capitale Tunisi, notoriamente problematici per la situazione socio-economica complessa in cui versano, così come di alcuni sobborghi e quartieri periferici della città di Sousse, Sfax e di Biserta.

Tale situazione di altalenante criticità non interessa al momento la fascia costiera in cui sono presenti le più importanti infrastrutture turistiche.

I soggiorni nelle località della costa tunisina e nell'isola di Djerba non fanno - al momento - registrare criticità da segnalare.

I ritardi prodottisi nei lavori parlamentari hanno contribuito ad un innalzamento del livello delle polemiche tra gli opposti schieramenti politici, sia all’interno, sia all’esterno dell’ANC, con annunci di mobilitazione della pubblica piazza attraverso manifestazioni di sostegno e di protesta all’azione del Governo che, anche nelle settimane che seguiranno, richiederanno un’accresciuta attenzione negli spostamenti nel Paese, compresa l’area della Grande Tunisi. È pertanto raccomandabile di mantenere atteggiamenti di rafforzata prudenza evitando, nel limite del possibile, luoghi pubblici di assembramento.

Si raccomanda di evitare, a meno di motivi strettamente necessari, il transito nella vasta area occidentale a ridosso con il confine algerino – in particolare le aree di El Kef e di Kasserine – teatro, nelle tre ultime settimane, di scontri a fuoco tra forze di sicurezza e gruppi armati non identificati.

Continua ad essere vivamente sconsigliato l’attraversamento delle aree adiacenti il confine con la Libia (in particolare i luoghi di frontiera di Ras Jdir e Dhiba e l’adiacente Ben Guerdane) data la persistente precarietà delle condizioni di sicurezza prevalentemente registrata nella parte libica del confine. Le difficili condizioni di vita delle popolazioni locali sono state la causa, negli ultimi giorni, di manifestazioni di natura violenta degenerate in scontri con le forze dell’ordine, che hanno portato anche alla chiusura del passaggio di frontiera con la Libia, arrecando non poche difficoltà al traffico commerciale su ruota tra i due Paesi.

L’invito è comunque di tenersi costantemente informati attraverso i mezzi di informazione locali ed internazionali per conoscere in anticipo, nel limite del possibile, eventuali problematiche legate alla situazione di sicurezza del Paese e nell’area più in generale, compresa l’area urbana della capitale, Tunisi.

In via più generale, è vivamente sconsigliato mettersi in viaggio nelle ore notturne a causa del rischio di diventare bersaglio di possibili azioni criminose (blocchi stradali finalizzati a perpetrare rapine a mano armata) e della pericolosità connessa alla guida, soprattutto nelle strade secondarie.

Informazioni circa la situazione di sicurezza nel Paese potranno essere assunte consultando gli appositi avvisi pubblicati sul sito www.viaggiaresicuri.it che vengono regolarmente aggiornati dal Ministero degli Affari Esteri/Unità di Crisi e dall’Ambasciata d’Italia a Tunisi.

L’ultimo coprifuoco è stato decretato il 12 giugno u.s. A seguito delle recenti tensioni generate dalle frange estremiste religiose nel Paese, il Governo ha deciso di prorogare lo stato di emergenza sino al 2 marzo 2013. Si tratta di un provvedimento che consente, in ogni momento, qualora le necessità di ordine pubblico lo richiedano, di decretare il coprifuoco sull’intero Paese o su determinate aree della Tunisia interessate da fenomeni violenti.

Il 30 giugno 2012, il locale Ministero della Difesa Nazionale ha decretato la chiusura del Sahara tunisino. L’accesso a tale area è soggetto a procedure stabilite congiuntamente dal Ministero della Difesa Nazionale, dal Ministero dell’Interno e dal Ministero del Turismo in base alle quali i turisti che intendano visitare il Sahara tunisino sono accompagnati da guide turistiche e dall’esercito. Le autorizzazioni vanno richieste direttamente ai Governatorati di Tozeur, Kebili e Tataouine. I punti di accesso al Sahara tunisino (le località di El Matrouha, Jbil, Ksar Ghilane, El Kamour, Kambout, Larzet) sono controllati dalla Guardia Nazionale.

Ai turisti che intendano effettuare escursioni nelle vaste aree desertiche e pre-desertiche all’interno del territorio tunisino, si consiglia di farlo esclusivamente nell’ambito delle attività organizzate da “Tour Operator” locali di chiara fama e professionalità e comunque in gruppi numericamente significativi.

In considerazione dell’attuale situazione nel Sahel, più specificatamente nel conflitto in atto nel Mali contro gruppi legati al movimento terroristico di Al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI) e delle possibili ripercussioni sull’intera regione del Maghreb, tenuto conto della imprevedibilità degli sviluppi della situazione anche in Tunisia, è sconsigliato di effettuare spostamenti ed escursioni nella vasta area desertica e pre-desertica adiacente i confini con la Libia e l’Algeria.

Gli italiani già registrati in Tunisia e quelli che si sono iscritti sul sito DoveSiamoNelMondo dispongono di una informazione periodica via SMS dell’Ambasciata tramite l’Unità di Crisi, diffusa in presenza di importanti notizie ed accadimenti. Chi non si fosse registrato, può provvedere immediatamente tramite l’iscrizione sul sito Dove siamo nel mondo inviando una e-mail a: unita.crisi@esteri.it, oppure contattando l’Ambasciata d’Italia al seguente indirizzo e-mail: ambitalia.tunisi@esteri.it.

È vivamente consigliabile ai connazionali che intendano recarsi in Tunisia sottoscrivere una assicurazione che copra anche le spese sanitarie e l’eventuale trasferimento aereo in altro Paese o il rimpatrio del malato.

Si raccomanda altresì - una volta in loco - di recare con sé copia dei propri documenti e titoli di viaggio, conservando gli originali in luoghi custoditi (albergo etc.).
Si ricorda, inoltre, l’opportunità di consultare la guida predisposta dal Ministero della Salute al presente link, nonché di sottoscrivere – prima della partenza – una assicurazione che copra eventuali spese sanitarie (anche per il rimpatrio o il trasferimento aereo in un altro Paese).

Fonte: Il Corriere di Tunisi

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